Migranti, il romanzo di Enzo Iorio "L'ultimo passeur" spunto di riflessione per i ragazzi.

Giovedì 28 aprile, alla scuola media di Vallecrosia, l'incontro conclusivo del laboratorio sviluppato da insegnanti e alunni sul tema delle migrazioni.
Spunto per la riflessione, il romanzo di Enzo Iorio "L'ultimo passeur".


È l'argomento più discusso, il tema sul quale si dibatte dappertutto, al bar dello sport come nelle conferenze blasonate, in famiglia come nei consessi politici internazionali. Con posizioni talvolta radicali, a volte concilianti, in molti casi moderate, spesso estreme. Ma come la pensano gli adolescenti, gli adulti di domani, quando ne parlano tra di loro, quando riflettono ad alta voce fra compagni di classe sul dramma epocale che sta interessando migliaia di individui in fuga da guerre, sofferenze e povertà e contemporaneamente sta scuotendo le fondamenta stesse del sogno europeo?

Saranno i ragazzi della scuola media dell'Istituto Comprensivo "Andrea Doria" di Vallecrosia, diretto dalla dottoressa Silvia Colombo, a raccontarlo giovedì con le loro parole, ma anche attraverso disegni, fumetti, poesie e pensieri scritti.
L'interessante iniziativa, che ha lo scopo di promuovere il dialogo, la collaborazione, la riflessione e la consapevolezza, coinvolge due numerosi gruppi di ragazze e ragazzi provenienti da diverse classi dell'istituto e coordinati dalle professoresse Franca Martino e Mariella Prestileo, docenti di lettere con lunghi anni di insegnamento alle spalle. Ogni anno gli alunni sono guidati a lavorare e confrontarsi su temi di riflessione comune e quest'anno il dramma dei migranti si è imposto con maggiore importanza all'interesse delle classi.
A fare da spunto al percorso didattico sviluppato dalle insegnanti è stata la lettura in classe di alcuni brani del romanzo di Enzo Iorio "L'ultimo passeur", che narra una vicenda di passeur e clandestini ambientata al confine tra Italia e Francia. Il libro parla di una realtà molto vicina agli alunni sia dal punto di vista anagrafico, visto che alcuni personaggi della storia hanno appena qualche anno più di loro, sia dal punto di vista geografico, dato che i luoghi in cui si svolge la vicenda sono quelli della nostra zona. Due aspetti non trascurabili nella scelta di un testo da proporre ai ragazzi, in quanto consente un maggior coinvolgimento e una più agevole comprensione delle dinamiche narrative.

"La nostra scuola ha maturato una cospicua esperienza nel lavoro a classi aperte, un approccio didattico che dà modo ai ragazzi, una volta a settimana, di confrontarsi e collaborare con altri coetanei, andando oltre il ristretto ambito della propria classe di appartenenza" dice la professoressa Prestileo. "Bisogna dare ai ragazzi la possibilità di esprimersi, di far emergere le loro preoccupazioni, e di dialogare con i compagni", aggiunge la professoressa Martino. "Il lavoro a classi aperte privilegia questo tipo di interazione e, pur richiedendo agli insegnanti più impegno nel coordinare e orientare l'esuberanza degli adolescenti, dà grandi soddisfazioni sul piano pedagogico".

Giovedì, presso l'aula magna dell'Istituto, in via San Rocco a Vallecrosia, si terrà l'incontro conclusivo del laboratorio, durante il quale gli alunni si scambieranno le loro produzioni e al quale prenderà parte anche l'autore del romanzo.

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