Chi ha rubato la Madonnina?

La storica statuina che si incontrava sul sentiero per le Calandre non è più ritornata al suo posto. Rappresentava per tutti l'occasione di una breve tappa di riflessione e vegliava sui tuffi dei più temerari.


Chi ha letto "La vera storia di Oscar Rafone" sa bene di cosa stiamo parlando. È qui che Oscar incontra i suoi amici, scherza con loro e per via di uno spintone... precipita nel vuoto. 
È una delle scene nodali del libro, quella da cui prende avvio la macchina narrativa del romanzo. Perciò ogni volta che passo di qua ripenso inevitabilmente alla vicenda del giovane Oscar e mi dispiace molto non ritrovare più la Madonnina al suo posto. 
È passato tanto tempo dall'ultima volta che l'ho vista qui. Troppo. Qualcuno l'ha rubata. E non è stata più rimpiazzata. 

Il rozzo piedistallo in cemento è l'unico testimone che ancora rimane della storica statua della Madonnina.
In una splendida giornata di primavera sono tornato alle Calandre, una delle spiagge più belle di Ventimiglia e del Ponente ligure. Percorrendo lo stretto e impervio sentiero che costeggia il mare in direzione Francia, in uno dei punti più suggestivi, là dove si procede quasi sospesi sull'acqua, a una decina di metri d'altezza, si incontra

una piccola caverna naturale, scavata nella roccia. Per anni in questo luogo ha trovato riparo una Madonnina.
Non si sa con certezza chi ve l'abbia collocata, né per quale motivo. Si racconta, ma le versioni sono numerose e fantasiose, che sia stata messa qui per aver salvato più di qualche giovane vita tra quelle che ancor oggi si tuffano in questo spicchio di mare che s'infrange impetuoso contro la scabra parete rocciosa. Qualcuno ricorda di un ragazzo, forse uno straniero, mai più tornato a galla dopo un impavido salto fra le onde. Sono solo voci, difficili da verificare. Di concreto c'era solo Lei, quella Madonnina di terracotta, deposta qui da qualcuno a vegliare sui vivi e sui morti.
Questo luogo mi è caro. Come capita a molti, credo, passando di qua da solo, se mi fermo un istante a contemplare l'orizzonte lontano, ascoltando in silenzio il respiro del mare, mi ritrovo in pace col mondo. E mi scopro a meditare sull'infinito…

Il punto dal quale - nel romanzo - ho immaginato Oscar precipitare in mare.
L'acqua è splendida e trasparente, un invito difficile da ignorare.

La spiaggia delle Calandre, sicuramente una delle più belle di Ventimiglia e del Ponente ligure.
Tutti quelli che, come me, amano la splendida spiaggia delle Calandre e passando davanti alla Madonnina le rivolgevano un pensiero, un saluto o appena uno sguardo, oggi al suo posto trovano soltanto un rozzo piedistallo di cemento, ormai unico testimone del fatto che quella piccola statua di creta non ce la siamo affatto sognata…
 
Un cavo elettrico che spunta dal terreno fa ben sperare nell'allestimento di un punto luce. Servirà a illuminare una nuova Madonnina?

Calandre di Ventimiglia, fondali bassi e sabbiosi; un piccolo paradiso per surfisti soprattutto nelle giornate di mare mosso.


"La vera storia di Oscar Rafone", romanzo di Enzo Iorio.

Commenti

Post popolari in questo blog

"La vera storia di Oscar Rafone", romanzo di Enzo Iorio